Partono domani gli screening gratuiti in programma per tutti i dipendenti e le dipendenti della Provincia di Potenza. I controlli, promossi dal presidente Christian Giordano e della consigliera di Parità Simona Bonito, si terranno domani e giovedì al Resilience hub della Provincia.
Il primo, in occasione della Giornata mondiale del Diabete sarà dedicato a un consulto con specialisti e visita cardiologica con il dott.re Antonio Lo Pizzo e in collaborazione con l’associazione Alad presieduta da Antonio Palaleo. I test utilizzati per lo screening saranno la glicemia plasmatica a digiuno e la misura dell’emoglobina glicata.
Il secondo, dedicato alla salute femminile e fortemente voluto da Bonito, consentirà alle dipendenti provinciali di effettuare un consulto specialistico con gli oncologi dell’Ospedale San Carlo di Potenza – il dott.re Domenico Bilancia, la dott.ssa Beatrice Tedesco e la dott.ssa Marianna Giampaglia e sottoporsi a una ecografia mammaria con il dott.re Vincenzo Barile – con il patrocinio e il supporto di Fondazione IncontraDonna, Lilt, Protezione Civile e Fondazione Potenza Futura che hanno fornito i materiali per gli screening. Ciò è stato reso possibile in seguito a un incontro di sensibilizzazione dal titolo ‘Prevenzione, conoscenza’ organizzato in Provincia lo scorso 28 ottobre in occasione del Mese della prevenzione del tumore dalla Fondazione IncontraDonna per le Donne e dalla Fondazione Potenza Futura con il patrocinio dell’Ospedale San Carlo di Potenza, dalla Provincia di Potenza e dalla consigliera di Parità.
L’iniziativa, un’opportunità senza precedenti per coinvolgere i cittadini in una discussione cruciale sulla diagnosi e la cura preventiva, ha spinto Giordano e Bonito a riflettere sul fatto che tali azioni concrete, riporta una nota dell’Ente, «non possono e non devono esaurirsi nel mese di ottobre e per tali ragioni si è pensato di programmare gli screening direttamente in sede con l’auspicio che possa diventare buona pratica anche per altre pubbliche amministrazioni». Troppo spesso, infatti dichiarano gli organizzatori «siamo abituati a rimandare o a non riuscire a conciliare i tempi di vita con quelli di lavoro, e così facendo si sacrifica la possibilità di accedere a programmi di screening o visite mediche di prevenzione».