IRPEF 2024: Nuove Aliquote e Scaglioni

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Un Decreto Legislativo atto a implementare una revisione cruciale dell’IRPEF, quello che include la bozza di Legge di Bilancio 2024 riguardante l’imposta sul reddito delle persone fisiche. Sotto la guida attenta del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, questa revisione è stata progettata per ridurre progressivamente l’imposta, seguendo principi chiari e ben definiti. L’obiettivo centrale è quello di preservare il principio di progressività, un pilastro dell’imposta sui redditi delle persone fisiche, mentre si cerca di promuovere l’equità tra varie categorie di reddito. Nel contesto di un’economia in costante mutamento, con l’obiettivo di affrontare il caro vita e contrastare l’inflazione, esaminiamo le nuove aliquote e scaglioni previsti per il 2024, confrontandoli con quelli dell’anno precedente (2023), e analizziamo le implicazioni di questa revisione per i contribuenti italiani.

Il 16 ottobre scorso è stato un giorno cruciale per l’Italia in termini di politiche economiche e fiscali. In quella data, sono state varate una serie di misure di notevole rilevanza, tra cui la Bozza della Legge di Bilancio 2024 e un Decreto Legislativo volto a implementare una revisione fondamentale: l’imposta sul reddito delle persone fisiche, meglio nota come IRPEF.

In altre parole, l’IRPEF 2024 mira a garantire un trattamento equo tra tutti i tipi di reddito, ponendo particolare attenzione all’equiparazione tra i redditi da lavoro dipendente e quelli da pensione. L’obiettivo ultimo è la corretta equità tra le diverse fasce sociali.

Negli ultimi tempi, le aliquote IRPEF hanno subito frequenti modifiche, principalmente per tentare di contenere il caro vita, mentre ci si sforza di mantenere l’equità tra le varie fasce di reddito. Per comprendere appieno le novità del 2024, è utile fare un passo indietro e dare un’occhiata alle aliquote IRPEF del 2023.

Scaglioni e Aliquote IRPEF del 2023:

1° Scaglione: Fino a 15.000 euro – Aliquota IRPEF 2023 del 23%;

2° Scaglione: Tra 15.001 euro e 28.000 euro – Aliquota IRPEF 2023 del 25%;

3° Scaglione: Tra 28.001 euro e 50.000 euro – Aliquota IRPEF 2023 del 35%;

4° Scaglione: Oltre 50.001 euro –  Aliquota IRPEF 2023 del 43%.

Nel 2023, la legislazione prevedeva 4 scaglioni IRPEF, con una fascia di esenzione, nota come “no tax area” pari a 8.174,00 euro. 

Questo significa che coloro che percepivano redditi inferiori a tale soglia erano esentati dal pagamento dell’IRPEF. La detrazione massima per i lavoratori dipendenti ammontava a 1.880,00 euro.

Adesso, vediamo quali sono i cambiamenti che entreranno in vigore a partire da gennaio 2024 per l’anno d’imposta.

Nuove aliquote IRPEF per il 2024

Aliquota del 23% per i redditi fino a 28.000 euro: Questo significa che i contribuenti con redditi inferiori a 28.000 euro saranno soggetti a un’imposta del 23%;

Aliquota del 35% per i redditi superiori a 28.000 euro e fino a 50.000 euro: Per i redditi compresi tra 28.001 e 50.000 euro, l’aliquota d’imposta sarà del 35%;

Aliquota del 43% per i redditi che superano 50.000 euro: Per i redditi superiori a 50.000 euro, l’aliquota d’imposta sarà del 43%.

Inoltre, nel 2024, la detrazione prevista per i titolari di redditi da lavoro dipendente (esclusi i redditi da pensione) e alcuni redditi assimilati è aumentata da 1.880 a 1.955 euro. 

Questo cambiamento comporta un inevitabile aumento della “no tax area” che passerà da 8.174 a circa 8.500 euro. Inoltre, le norme relative al trattamento integrativo per i lavoratori dipendenti sono state modificate per garantire il mantenimento delle condizioni attuali.

Un confronto tra le aliquote e gli scaglioni IRPEF del 2024 e quelli in vigore nel 2023 rivela una semplificazione significativa, soprattutto con l’accorpamento dei primi due scaglioni in un unico scaglione per i redditi fino a 28.000 euro. 

La revisione dell’IRPEF per il 2024 rappresenta un passo importante verso una riforma fiscale più equa ed efficiente in Italia. Questa riforma promuove la progressività e l’equità orizzontale nel sistema fiscale, contribuendo così a contrastare il carovita e a combattere l’inflazione.

Le detrazioni subiranno delle modifiche significative nel prossimo anno, il 2024. Queste modifiche sono parte degli sforzi per raggiungere un progressivo equilibrio nell’applicazione delle tasse.

Secondo l’articolo 2 del progetto di decreto, per le persone fisiche con un reddito complessivo superiore a 50.000 euro, l’importo delle detrazioni lordo, in base all’articolo 15, comma 3-bis del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR), sarà ridotto di 260 euro rispetto alle detrazioni complessive spettanti. Questa riduzione riguarda specifici oneri detraibili, quelli il cui tasso di detrazione è fissato al 19%.

Per calcolare questa decurtazione, il reddito complessivo deve essere considerato al netto del reddito dell’unità immobiliare utilizzata come abitazione principale e delle relative pertinenze, secondo quanto stabilito dall’articolo 10, comma 3-bis del TUIR.

Questa modifica è in parte volta a compensare la perdita di entrate che si verificherà a seguito della riduzione delle aliquote dell’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF).

E’ poco ma siamo sulla buona strada.

 

Franco Marella

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